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Femminicidio a Pontecagnano, Capasso (CS): “Vicini alla famiglia di Anna. Occorre rimettere al centro la dignità della donna.”


PONTECAGNANO FAIANO – Uccisa da un proiettile alla testa. Anna Borsa, 30 anni, è morta sul colpo. Aveva appena iniziato la giornata di lavoro, poco dopo le nove del mattino, in un negozio di parrucchiere di via Tevere. Ad ucciderla è stato il suo ex fidanzato che, entrato nel negozio, ha estratto la pistola ed ha esploso vari colpi. Uno di questi è stato fatale per la giovane donna.
Rimasto ferito anche un uomo presente nel locale insieme ad altri clienti.
Attonita la comunità cittadina dinnanzi all’ennesima tragedia che annerisce la cronaca locale, segno inquietante di una degenerazione sempre più diffusa.
Le indagini sono in corso. Ferma, intanto, la condanna, veicolata nell’intera giornata sui social media, da parte delle istituzioni e delle associazioni territoriali.
Così l’Avv. Marcello Capasso, Coordinatore CS: “Coscienza Sociale, laboratorio socio-politico dell’Azione Cattolica di Sant’Antonio di Padova di Battipaglia, si unisce al dolore della comunità di Pontecagnano Faiano per l’omicidio di Anna Borsa, giovane donna che credeva fortemente nell’amore, rimasta vittima dell’ennesimo femminicidio.”
La notizia dell’omicidio ha subito trovato eco in tutt’Italia. E c’era da aspettarselo. Il punto è proprio questo: non si può più aspettare. Si torna ad interrogarsi sull’incedere repentino di un fenomeno violento che ancora non trova adeguato contrasto in sede legislativa ed operativa.
Chiude Capasso: “È ora di provare a fermare questo gravissimo reato non solo con l’applicazione della giusta pena per i responsabili, ma con iniziative e progetti che mettano al centro la dignità della donna, per proteggerla realmente quando l’unione affettiva con il partner viene meno, affinché possa continuare a vivere serenamente.” (g.f.)

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