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Rileggere Kelsen per capire il diritto e il potere: un ciclo di studi nell’ateneo salernitano


FISCIANO – Rileggere la filosofia del diritto di Kelsen partendo dall’urto con il tempo presente e non dall’eredità del passato. È questo il fine del ciclo di incontri sul tema “Hans Kelsen: Al di là della purezza” organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche, con il Dottorato in Scienze Giuridiche, in collaborazione con l’Instituto Tecnológico Autónomo de México e il Departamento Académico de Derecho.
Il ciclo di studi è un’occasione preziosa per approfondire il profilo dell’importante pensatore austriaco che, con le sue analisi e ricerche, ha rivoluzionato le scienze giuridiche in Europa.
Si parte da una domanda: perché Kelsen? C’è tra gli esperti chi ritiene che Kelsen sia fuori moda, inattuale, si dice. In un’età in cui ai giuristi si chiede di interpretare il diritto “nella sua luce migliore” non ha molto spazio un pensatore per il quale il diritto è organizzazione della forza.
No, non è fuori moda e se anche lo fosse, sarebbe un buonn motivo per occuparsene. Se le attuali pratiche giuridiche e politiche insistono sulla necessità di esercitare un’ermeneutica ragionevole, alla ricerca dell’interpretazione migliore, varrebbe allora la pena tornare a rileggere Kelsen, perché ci consentirebbe di capire il legame, non sempre esplicito, fra il diritto e il potere, passando per una rivisitazione della teoria dello Stato.
Il ciclo di seminari intende esplorare questo nesso a partire da un’angolatura diversa da quella consueta. Al centro dell’attenzione è il Kelsen che Sospeso il giudizio sulla ‘purezza’ della teoria giuridica, si guarda al progetto di Kelsen di una democrazia pluralistica parlamentare, ossia di un’amministrazione che sia adeguata alle costituzioni contemporanee fin quasi a formalizzare una teologia politico-giuridica che annunci uno stato mondiale.
L’opera di Kelsen non può evidentemente essere sovrapposta alla sola teoria del diritto, ma si dilata nell’ambito della filosofia politica e della sociologia e ciò permette di evidenziare che il suo contributo alla teoria della democrazia ha inciso anche sulle relazioni internazionali.
L’ateneo salernitano offre ora una serie di tre incontri che vorrebbe dischiudere una nuova prospettiva, quella in cui la funzionalità della norma giuridica non è mai un aspetto particolare dell’enunciato morale, ma da questo resta comunque ben distinto. Con Kelsen si prova allora a guardare al diritto come strumento di emancipazione democratica ed universale.
E quindi: da marzo a maggio: un breve ma intenso ciclo d’eccezione costellato di appuntamenti interessanti. Si comincia 15 marzo 2022, alle ore 16, con Bernardo Sordi (Università di Firenze)sul tema “Kelsen giurista di diritto pubblico e teorico generale: una controversa attualità”.
Il 26 aprile 2022, ancora alle ore 16, Carlos Miguel Herrera (Université de Cergy-Pontoise) interverrà sul tema “El argumento teológico en Kelsen”.
Si continuerà il 23 maggio 2022, sempre alle ore 16, con Sara Lagi (Università di Torino) sul tema “Hans Kelsen pensatore politico: temi e controversie”.
I seminari si terranno in presenza presso l’Università di Salerno, ma è possibile seguirli anche a distanza su piattaforma Teams. Il link è attivo sul sito web di Ateneo. (g.f.)

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