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Ricordando l’Operazione Avalanche: lo Sbarco degli Alleati tra storia e teatro


EBOLI – Dal 1943 al 2019. Il MOA continua a rileggere la storia locale, annodandola a quella mondiale. Sta lì per questo. Per settantasei anni il mese di settembre è tornato nel Cilento e nella Piana del Sele, da Sapri a Salerno, ricordandoci quel che è stato.
Con l’istituzione in città del MOA – Museo dell’Operazione Avalanche – il ricordo s’è fatto più sicuro e diventa, ogni anno, un evento.
L’appuntamento con la storia non va annotato in un’agenda, ma occorre riformularlo lungo i crocicchi della vita, ogni giorno. Con questa consapevolezza, la cittadinanza ebolitana s’accinge anche quest’anno ad onorare la ricorrenza dell’8-9 settembre, evocando i giorni dell’armistizio e dello Sbarco degli Alleati. Sto
E così, mentre a Battipaglia le conseguenze dello Sbarco targato 1943 mobilitano più di 30.000 cittadini, costretti ad allontanarsi da casa per il disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto lungo via Spineta, altrove la ricorrenza viaggia sul filo della memoria. A Salerno, ad esempio, il 9 settembre ci sarà una serata dedicata agli Alleati sbarcati nel golfo: è il “Salerno Day”, con uno spettacolo a cura di Eduardo Scotti.
Anche ad Eboli, la cultura storica va di scena.
Per domenica 8 Settembre, alle ore 20.30, è in programma lo spettacolo teatrale “8 settembre, morte di una patria” per la regia di Luigi Nobile, con Michele Ferrarese e Cristian Cerullo e testi di Luigi Nobile e Luigi Fresolone.
Il 9 Settembre, alle ore 18.30, sarà invece proiettato il documentario “Senza rossetto”, prodotto da Regesta.exe e l’Archivio del Movimento Operaio e Democratico; regia di Silvana Profeta.
La proiezione sarà preceduta da una breve conferenza con la partecipazione della regista. .
È il caso poi di ricordare che, durante le due giornate, sarà possibile visitare gratuitamente il MOA. (g.f.)

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