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Agire insieme per il nostro territorio: è tempo di solidarietà e giustizia

BATTIPAGLIA – Sono le 4 di pomeriggio del 12 luglio e mi affretto verso il Comune. C’è il secondo tavolo tecnico sull’ambiente e non voglio far tardi. Guardo l’orologio del Municipio. Segna le 10 e penso: “a Battipaglia tutto è fermo”. Bella battuta (penso sempre da solo), ma devo fare presto. Non c’è ancora nessuno. Chiedo all’usciere, ma non sa della riunione. Mi dice di salire e provare in Sala Giunta. La sala è ancora chiusa, ma arriva qualcuno del Comitato cittadino contro l’impianto di compostaggio ed altri amici di altre associazioni. Ci conosciamo tutti, da tempo o da quando è cominciata la ‘lotta’. Già, è passato quasi un anno e noi stiamo facendo il secondo incontro dopo 15 giorni. L’orologio segna sempre le 10…

L’incontro inizia alle 16,30 e mezz’ora, dopo un anno, non so se sembra poco o troppo.

C’è l’Assessore Stefania Vecchio e poi il Vicesindaco Stefano Romano. La Sindaca Cecilia Francese sta facendo un’intervista televisiva e non ci sarà. Ci conosciamo tutti, anche con loro, ma l’usciere non sapeva nulla, la Sindaca non c’è e l’orologio segna sempre le 10…

Di cosa si parla? Di tanti argomenti, molte richieste del primo incontro ancora col punto interrogativo (ma quanti impianti per i rifuiti ci sono a Battipaglia?), alcune novità. Ma di questo si darà resoconto soltanto quando dal Comune forniranno il verbale, anche del primo incontro, visto che ancora non è pronto… Anticipo, per ora, solo due cose.

La prima. La decisione della Regione Campania di cancellare 3 impianti di compostaggio, poiché “le Amministrazioni locali hanno manifestano il proprio dissenso alla realizzazione degli impianti di compostaggio all’interno degli STIR di Santa Maria Capua Vetere e Pianodardine, nonché dell’impianto da realizzarsi nel Comune di Rocca D’Evandro”. Una decisione – sia chiaro – della stessa Regione di andare avanti con l’impianto nello STIR di Battipaglia, dove pure i cittadini hanno fortemente protestato dal 5 Agosto 2017, data in cui si è svolto il primo Consiglio comunale sull’argomento; una decisione – sempre della Regione – di rafforzare i poteri decisionali sugli impianti, ritenuta dall’ANCI un provvedimento “punitivo nei confronti dei Comuni, falsamente indicati come i responsabili dei ritardi, ai quali viene sottratto ogni potere decisionale, conferito nelle mani del Presidente e della Giunta regionale”. In breve: “io decido”.

E non importa se l’impianto doveva già essere finito a marzo; non importa se il Comitato cittadino ha presentato un piano alternativo sulla base dei dati della stessa Regione; non importa se quest’ultima aveva promesso di ridurre le quantità, se…. se…. e tanti altri se… Insomma, si va avanti. E si va avanti perché dobbiamo evitare di pagare ancora € 120.000 al giorno di multa per la mancanza di impianti. E non importa se in realtà € 40.000 sono per gli inceneritori, € 40.000 per le discariche e solo € 40.000 per il compostaggio. Non importa se, comunque, anche questi continueremo a pagarli, perché non basta dire di voler fare. Bisogna fare. E non importa se nello STIR in cui si vuole fare anche un impianto di compostaggio non c’è spazio (e magari s’innesca subito dopo un incendio). In breve: “non importa”.

Ripenso a tante interviste, al tempo dedicato allo studio di carte, di progetti per piani dei rifiuti e mi viene in mente che, alla fine, tutti i dati raccolti e le osservazioni fatte dal Comitato sono giuste, sono corrette. Addirittura abbiamo trovato errori di calcolo nel Piano regionale; abbiamo elaborato un piano alternativo, visto che altri Comuni volevano gli impianti e che la Regione li aveva ritenuti idonei. Abbiamo riscontrato che ce ne sono altri chiusi, ma riattivabili. Ciò sfavorirebbe, evidentemente, gli interessi criminali.

Ripenso ancora alle cose dette. Vincenzo De Luca: “A Battipaglia la protesta è politicizzata”; Fulvio Bonavitacola: “Non distinguono un impianto di compostaggio da una centrale nucleare”; Claudio Velardi in diretta su La7: “Marciano con i camorristi”. Tutto in breve: “io decido, non mi importa di niente e voi siete ignoranti, politicizzati e camorristi.”

Veniamo alla seconda cosa. Prometto che sarà più breve.

L’Assessore Stefania Vecchio conferma che di notte le centraline registrano picchi di emissioni nocive.

E ripenso a tutte le persone che da un anno fanno ronde notturne, segnalano ai NOE, all’ASL e a chiunque può aiutarci la puzza. Anzi, le puzze che ci circondano.

Avevamo ragione anche su questo.

Ma l’orologio segna ancora dannatamente le 10 ed io penso al registro tumori fermo al 2011; ai camion fermi per l’ennesima emergenza rifiuti; ai fermi immagine dei roghi dei rifiuti.

Già, i roghi… Guai a parlare di fuochi!

Qualche giorno fa ce n’è stato uno a San Vitaliano, in provincia di Napoli. Ho degli amici anche lì e penso che stiamo vivendo lo stesso problema.

Lì però qualcosa si è mosso. Non sugli impianti, non per le strade.

Lì l’Azione Cattolica delle parrocchie e della Diocesi ha preso posizione. Ha chiesto che “le istituzioni escano dal cono d’ombra di dichiarazioni frammentarie”. Così nel comunicato: “Ai sindaci e alle amministrazioni comunali chiediamo di ‘costituirsi parte civile’ nei procedimenti giudiziari che inizieranno, contando sul sostegno delle associazioni e dei cittadini di buona volontà… Ai numerosissimi parlamentari eletti nel nostro territorio diocesano chiediamo di assumere tutte le iniziative in loro potere per fare verità e giustizia… Al neo Ministro dell’Ambiente, che ieri ha attivato il Noe, chiediamo di rendere stabile nella nostra terra l’attività del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri”.

Ed infine: “Nel portare la solidarietà alle famiglie che oggi sono letteralmente scappate di casa o si sono autorecluse, ringraziamo gli uomini dei soccorsi, i Vigili del fuoco e la Protezione civile, che stanno dando di nuovo enorme prova di professionalità, coraggio e umanità. L’Azione Cattolica assicura a tutti che mai ci stancheremo di dare voce a chi non ne ha e di svolgere il nostro lavoro formativo a servizio delle comunità”. Oltre a quest’ultima, mi ha colpito una frase “É in gioco la vita delle persone, non si possono più accettare tesi riduttive”.

Tutto ciò che hanno scritto lo abbiamo vissuto nell’ultimo anno anche a Battipaglia. Tutto. Tranne una cosa: qui abbiamo accettato tesi riduttive, qui ci siamo accontentati e, forse, tranne qualche piccola eccezione, come queste pagine di “Coscienza Sociale” che sempre si sono schierate per la verità e per la giustizia, non posso non constatare che la mia Chiesa locale, la mia AC cittadina e quella diocesana si sono un po’ stancate, direi distratte, su un tema che le persone sentono forte ed inderogabile.

Dobbiamo sentire di nuovo la necessità di impegnarci nella denuncia e nella proposta per la costruzione della “città dell’uomo”, non per le pagine della Dottrina Sociale (che pure spingono a farlo); non per le Lettere encicliche (che pure spingono a farlo); non per gli autorevoli interventi del Papa, dei vescovi dei preti di froniera (che pure ci spingono a farlo).

Come credenti, ci spinge in primo luogo la forza del Vangelo, il ricercare “prima il Regno di Dio e la sua Giustizia”, con la voglia di farlo anche con chi non ha la stessa nostra fede, ma condivide gli stessi ideali, quegli ideali che, comunque, per chi crede, sono posti da Dio nel cuore dell’uomo.

Occorre “muoverci insieme”, non fosse altro perché viviamo nello stesso pezzo di mondo.

È un’occasione. Non solo per affrontare una questione di giustizia, ma per creare – attraverso queste azioni – un senso di comunità ormai smarrito. Forse insieme sposteremo quelle lancette. Intanto l’orologio al Palazzo di Città segna ancora le 10. (Ing. Alfredo Vicinanza)

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