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Rinvii, rimandi e rimozioni: la storia infinita del PUC battipagliese

BATTIPAGLIA – La storia del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) è una vicenda che comincia da lontano, animata dai tentativi avanzati dagli amministratori di turno di sostituire l’ormai vetusto Piano Regolatore Generale (PRG) del 1972 con l’ausilio di esperti pianificatori esterni.
Ci provò prima il sindaco Fernando Zara, avvalendosi del contributo del prof. Pietro Samperi. Poi tentò il sindaco Giovanni Santomauro con l’arch. Walter Fabietti. Il suo lavoro fu portato avanti dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo, ma successivamente la triade commissariale Gerlando Iorio – Ada Ferrara – Carlo Picone decise di abbondonarlo, preferendo avvalersi dell’esperienza dell’arch. Massimo Alvisi. Infine, la sindaca Cecilia Francese ci ha riprovato affidando l’incarico alla società “Mate engineering”: la stesura definitiva del PUC era programmata per il 2020, ma l’anno è ormai finito. Neanche l’emergenza sanitaria eccezionale indotta dal Covid-19 può essere questa volta esibita come giustificazione ragionevole dell’ennesimo tentativo fallito. Pare che non si sia mai andati oltre l’approvazione delle linee guida, pur dopo aver allertato i cittadini nell’invocare idee e proposte nel segno della “progettazione partecipata” e aver svolto entusiasmanti consultazioni popolari, rivelatesi però tanto promettenti quanto inconcludenti. Va da sé che, data l’instabilità politica che da anni mina il buon governo della città, ogni nuova amministrazione comunale ha sempre pensato di fare ‘tabula rasa’ del lavoro svolto dalla precedente. Probabilmente così accadrà in futuro. È una forma di ‘damnatio memoriae’ che di certo non agevola l’allineamento della pianificazione urbanistica comunale alle più recenti normative, sicché si è costretti ogni volta a dover ripartire daccapo, con tanto di spreco di tempo e di energie.
Infatti, il prossimo PUC è ancora in alto mare e ci si approssima alla tornata elettorale di primavera. Due più due fa quattro: qualora la sindaca Francese non venisse riconfermata, c’è motivo di ritenere che inizierà nuovamente la tiritera del PUC… Purtroppo, le constatazioni non sono rassicuranti: malgrado l’evoluzione demografica cittadina sia praticamente nulla da oltre venti anni (come confermato dai dati ISTAT), anziché pensare a un’urbanistica rispettosa dell’ambiente e a misura d’uomo, si è tuttora ancorati alla “politica del mattone” come volano dello sviluppo. Riusciranno, finalmente, i palazzinari battipagliesi a spartirsi questa ghiotta torta?

(Dino Rosalia)

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