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Per chi vive il disagio in casa: il Piano di Zona punta al ‘telesoccorso’

PONTECAGNANO FAIANO – Il telesoccorso è un servizio socio-sanitario rivolto alle persone in disagio che, costrette a dover rimanere a casa, necessitano di essere assistite. È un supporto domiciliare ideato soprattutto per gli anziani, a quanti hanno più di 65 anni e vivono da soli, affinché possano continuare a sentirsi sicuri nelle proprie abitazioni. Può essere utile attivarlo? L’Ufficio del Piano di Zona dell’Ambito territoriale S4 ha indetto un’indagine conoscitiva per rilevare il fabbisogno reale tra i cittadini. Lo si apprende dall’avviso n. 10322 dello scorso 25 maggio, firmato da Giovanna Martucciello, coordinatrice del Piano di Zona e responsabile del procedimento, pensando ai cittadini più deboli e bisognosi di assistenza, anche nell’innovativa modalità telematica, che risiedono nei comuni afferenti al Piano di Zona: da San Mango Piemonte a Battipaglia, da Castiglione del Genovesi ad Olevano sul Tusciano, da Acerno a Montecorvino Rovella e Montecorvino Pugliano, da Giffoni Sei Casali a Giffoni Valle Piana fino a San Cipriano Picentino e, dunque, a Pontecagnano Faiano.
È ora in atto la procedura – avviata con determina n. 642 del 25 maggio scorso – per rilevare la manifestazione di interesse, quale iniziativa preventiva tesa a verificare la sussistenza di una reale domanda, per meditare il da farsi in vista dell’attivazione del servizio.
Le richieste vanno formulate entro lunedì 8 giugno, inoltrando l’apposito modulo pubblicato sul sito web del Comune di residenza all’ufficio del protocollo oppure inviando una PEC al Comune di Pontecagnano Faiano, quale ente capofila della rete.
Le ridenti località del Salernitano si portano dunque avanti sul fronte delle politiche sociali. E non è un piccolo passo, in considerazione della grande utilità del servizio, a beneficio soprattutto delle persone non autonome per temporanea infermità, malattia permanente o stato di disabilità.
Come funziona? Basterà attivare un dispositivo elettronico sulla propria rete telefonica, fissa o mobile, connesso ad un piccolo telecomando da portare al collo o al polso. Servirà a garantire per 365 giorni all’anno il collegamento telematico con la Centrale operativa. Questa, attiva 24 ore su 24, rileverà la chiamata di soccorso e invierà il supporto necessario, tramite visita di personale qualificato o di infermieri, medici, forze di polizia, vigili del fuoco.
Un’opportunità, insomma, da cogliere al volo quando la politica fa tesoro del miglioramento organizzativo e dell’innovazione tecnologica. (g.f.)

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