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Formazione interreligiosa e contesti di vita: il dialogo necessario tra cristiani e musulmani

SALERNO – È atteso per martedì 12 ottobre l’evento “Dialogo&Dialoghi – Percorsi formativi interreligiosi dai concreti contesti di vita”.
Appuntamento alle ore 19.00, su piattaforma digitale Cisco Webex. Il link per la partecipazione è pubblicato sul sito web diocesano.
È il pretesto per compiere un altro passo lungo l’orizzonte del dialogo interreligioso, in particolare tra cristiani e musulmani, per offrire un piccolo ma significativo contributo alla buona causa del pluralismo, non certo nella direzione di un generico quanto vacuo sincretismo, bensì per mettere a confronto i fondamenti dottrinari delle religioni, distinguendo fonti e tradizioni, arginando la deriva dei conflitti interpretativi grazie allo spirito di fraternità invocato da Papa Francesco.
Dopo i saluti del prof. Mariano Vitale (Direttore dell’Ufficio “Ecumenismo e dialogo interreligioso”), interverranno l’Imam dott. Abdellah Massimo Cozzolino (Segretario generale Conferderazione Islamica Italiana), il dott. Josef Ben Othman (Referente dialogo cristiano-islamico presso la Conferenza Episcopale Campana). A moderare ci sarà la prof.ssa Maria Albano (Islamista e docente di lingua e letteratura inglese presso il Liceo Classico “Perito – Levi” di Eboli).
Quella di martedì è oltretutto un’iniziativa che, nata nel fecondo solco diocesano, porta pian piano a maturazione il frutto di un’attività sperimentale intensificatasi negli ultimi anni grazie all’alacre lavoro degli uffici pastorali, perciò destinata ad evoluzioni ulteriori. Si tratta, infatti, del promettente esito della collaborazione tra l’Ufficio “Ecumenismo e dialogo interreligioso” e l’Ufficio per la “Vita Consacrata”. Il tema la dice lunga sulla finalità della serata stessa: non c’è formazione che non muova dalle concrete realtà esistenziali, dove la vita stessa si mostra occasione perenne di scambio dialogico e luogo teologico privilegiato in cui sperimentare il Sacro.
Come a voler dire che ogni incontro è una strada, un transito necessario da realizzare nel libero intrecciarsi di voci e di storie, di verità e prassi condivise nel segno della tolleranza, senza pretese ermeneutiche esclusive, fino a tessere a grosse maglie la trama di una rinnovata fraternità, premessa e garanzia di un’esperienza comune attraverso cui tornare a fissare lo sguardo su Dio. (g.f.)

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