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Cotroneo e la Compagnia del Cigno al GFF 2019: “Racconto la fragilità dei giovani”

GIFFONI VALLE PIANA – La sua popolarità è legata a serie TV di successo come la recentissima “Compagnia del Cigno”. Lui, del resto, con i giovani ci sa fare: li ritrae in famiglia e con gli amici, spersi davanti allo smartphone o disperati in cerca di linfa per i propri sogni. Non poteva che ritrovarli tutti in un luogo migliore del Giffoni Film Festival.
Stiamo parlando di Ivan Cotroneo, scrittore, sceneggiatore, regista per il cinema e la televisione. Ha raggiunto la Multimedia Valley con i suoi ragazzi, le giovani scommesse della musica da camera scovate in alcuni conservatori d’Italia. Sono i sei musicisti de “La Compagnia del Cigno”: eccoli tutt’insieme attraversare sale, corridoi, viali, passerelle e palcoscenici della cittadella. Sono Chiara Pia Aurora, Hildegard De Stefano, Leonardo Mazzarotto, Emanuele Misuraca, Fotinì Peluso, Francesco Tozzi.
Ed è uno sguardo, quello di Cotroneo, sempre attento alla condizione giovanile, in un mondo che cambia in fretta e travolge spesso la vita dei più fragili.
Ai giornalisti del GFF 2019 si racconta: “Sono molto rispettoso della loro età. Mi piace raccontare i giovani, parlare del loro dolore, degli insulti subiti. Lo faccio non con gli occhi miei di cinquantenne, ma pensando a quando io ero adolescente. E sono consapevole che non è facile, perché nell’adolescenza tutto accade per la prima volta.”
Nato a Napoli nel 1968, Cotroneo miscela con sensibilità ed arguzia l’estro creativo e lo spaccato sociale, attraversando territori diversi della vita. Così è stato in una “Una grande famiglia”, “Una mamma imperfetta”, “Sorelle”, “Sirene”. Ci si rispecchia, con disinvoltura, nelle storie da lui raccontate. Ed è subito un vibrare di emozioni e riflessioni. L’ultimo suo successo de “La Compagnia del Cigno” di quest’anno ne è la limpida dimostrazione.
Il regista confida alla stampa: “La nuova serie è in fase di scrittura. Si allargherà il cerchio dei conservatori coinvolti, per scoprire altri talenti, disegnando nuovi ruoli, per metter sotto i riflettori altri personaggi. Ora, però, pensiamo a scrivere bene. Il resto si vedrà.” 
Il percorso di Cotroneo è sempre stato un mix di linguaggi artistici proiettati, alla fine, in immagini filmiche; un itinerario che si è tra l’altro arricchito della collaborazione con altri registi come Ferzan Ozpetek, costellato da altri importanti contributi lanciati sul grande schermo, forse meno noti, come “La kryptonite nella borsa” (2011); Il Natale della mamma imperfetta (2013); “Un bacio” (2016). La serie TV “Tutti pazzi per amore” è stata poi uno spassoso intermezzo sulle eclatanti contraddizioni della vita sentimentale.
E a chi gli chiede se ci sarà ancora Alessio Boni nel sequel de “La Compagnia del Cigno”, Cotroneo “Sì, certo. Alessio è una persona straordinaria, molto generosa, anche con i ragazzi. Dà tutto se stesso. Quando Monica Rametta ed io abbiamo ideato il ruolo del severo maestro Luca Marioni, abbiamo pensato subito a lui. E così Alessio si è preparato a lungo per calarsi nei panni del direttore d’orchestra. Nel film – lo avete visto – è duro con gli allievi, li fa finanche piangere. Nella vita reale, ve lo assicuro, è una persona amorevolissima.” (g.f.)

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