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Al via il Campo regionale MLAC a Capaccio Paestum. Genua: “Riscoprire il turismo sostenibile per valorizzare il Cilento.”

Dal 17 al 19 giugno 2022 si svolgerà presso l’Oasi del Getsemani di Capaccio Paestum il Campo Regionale MLAC. Il tema detta le coordinate del ricco programma “F.A.I Fare, Ambiente, Impresa”.
Si tratta di un’iniziativa di grande rilievo per la pastorale del lavoro e dei problemi sociali. Tre giorni di confronto e discussione, che vedranno la partecipazione di numerosi esperti di dottrina sociale e di progettazione dei servizi del terzo settore, insieme ai testimoni di alcune buone prassi che hanno rinnovato il modo di tutelare l’ambiente e di fare impresa anche in ambito locale.

Abbiamo chiesto a Carmine Genua (nella foto) di presentarci in breve le linee portanti di questa straordinaria occasione formativa. Carmine Genua, classe 1988, laureato in Giurisprudenza, è gestore di una struttura ricettiva. È stato animatore di Comunità del Progetto Policoro. Attivo nell’èquipe della PSL, attualmente è Segretario del MLAC nella Diocesi di Vallo della Lucania.

1) Partiamo dallo slogan del Campo, che poi è molto di più di uno slogan… “F.A.I Fare, Ambiente, Impresa”. Perché questa scelta?

Lo slogan coniato insieme all’Equipe Nazionale è stato scelto per sintetizzare le tematiche che verranno affrontate durante questi tre giorni di Campo.
F.A.I. (ovvero Fare, Ambiente e Impresa) è anche un imperativo che ci sprona ad essere visionari e non solo osservatori. Papa Francesco, nell’Enciclica “Laudato Si'”, ci sprona a orientare di nuovo la nostra rotta, educandoci ad una conoscenza del bene comune tramite piccoli gesti ordinari (o buone prassi) che possono essere compiuti da tutti noi. Tutto questo viene spiegato e analizzato per farci capire come anche noi, nel nostro piccolo e nel nostro quotidiano, possiamo incidere positivamente sul Mondo.

2) Qual è la finalità formativa del Campo?

La finalità formativa del Campo è la scoperta del “turismo sostenibile”.  L’idea è nata per valorizzare l’area territoriale del Cilento, ancora poco conosciuta ma meritevole di interesse e di cura. Gli scopi ultimi, però, non sono solo la scoperta e la promozione del territorio; si vorrebbe mostrare pragmaticamente anche le “buone prassi” sviluppate nella zona e che vanno a riprendere l’economia circolare. Un esempio di queste ultime sarà l’azienda agricola “Il Tempio”. Attraverso un sistema d’avanguardia, l’azienda è riuscita a produrre biogas da trasformare in energia elettrica, utilizzando come fonte di partenza i liquami, derivanti dall’allevamento delle bufale.

3) Il rapporto tra ambiente ed impresa non è mai stato facile: vedi il caso delle Fonderie Pisano a Salerno o, più in là, l’ex Ilva di Taranto… Che cosa vuol dire per un cristiano promuovere lo sviluppo sostenibile?

Si consideri innanzitutto che nella “Laudato Si'”, il tema dell’impresa è tracciato sempre seguendo il bene comune; questo ci porta all’interno di una questione ecologica, spingendoci alla conseguenziale prospettiva di un’ecologia integrale. Mi spiego meglio: l’enciclica di Francesco va a porre un quesito sull’impresa e sull’imprenditore. Quest’ultimo deve cercare di realizzare sempre il bene comune, inseguendo quelli che sono i canoni dell’ecologia ambientale, connessi a quelli umani. Se non si agisse secondo il modello dell’ecologia integrale, l’impresa potrebbe solo portare benefici al singolo senza, però, agire per il bene collettivo e nella prospettiva della custodia e dello sviluppo del Creato.

4) A proposito di Taranto… C’è chiara continuità tra il Campo di Capaccio Paestum e l’ultima Settimana sociale celebrata a Taranto nell’ottobre 2021. Quale è il filo del discorso?

Sì, il nostro Campo riprende un po’ il motto di Taranto: “Tutto è connesso!”. Questa espressione, per noi cristiani, deve diventare uno sprone per aiutarci a far tesoro delle esperienze fatte, permettendoci di agire in continuità e per il bene dei nostri territori. L’esperienza di Taranto ci ha spinto ad essere non solo custodi, ma autentici sostenitori del cambiamento, il quale nasce da noi. Le buone prassi che durante i tre giorni ci verranno illustrate dai formatori e le aziende che visiteremo sono solo alcuni dei fili conduttori che ci legheranno alle scorse settimane sociali. Un altro pezzo di questo puzzle che connetterà Capaccio a Taranto sarà la testimonianza dei vincitori del contest del MLAC “Parrocchie Sostenibili”, con il quale è stata lanciata una sfida alla creazione di “Comunità energetiche”.

5) A parte le tematiche specifiche, in che cosa si distingue un campo regionale MLAC dagli altri campi associativi diocesani o parrocchiali?

Un Campo del MLAC regionale come il nostro si distingue dagli altri, perché le tematiche selezionate vengono trattate in maniera molto più estesa. Non si guarda solo alla propria zona, ma si cerca di creare un’opportunità di cooperazione, di “fare rete”, cercando di aver contezza delle diverse proposte o delle iniziative attuate dalle altre Diocesi. L’incontro ed i momenti formativi serviranno proprio a creare “ponti” con le altre realtà associative. Va anche detto che all’interno del Campo regionale sarà presente anche una delegazione di giovani meridionali, appartenti al “Progetto Policoro”; quindi, si avrà la possibilità di relazionarsi a livello interregionale, vista la partecipazione di persone provenienti dalla Puglia, dalla Calabria e dalla Sicilia.

6) Una sessione formativa del Campo è dedicata al turismo sostenibile, che è annunciato come “profezia”. Perché?

Il termine “profezia” è stato scelto per indicare qualcosa che ancora non è accaduto, ma che ha tutte le potenzialità per potersi realizzare. Naturalmente, per far sì che la nostra profezia si avveri, dobbiamo osservare, studiare e sviluppare una giusta sensibilità, al fine di trasformarla in una realtà territoriale, magari globale. Il turismo sostenibile è capace di migliorare l’ambiente e il paesaggio; permette di generare occupazione (soprattutto tra i giovani); difende le tradizioni locali; aiuta la crescita dell’economia locale e supporta i miglioramenti delle infrastutture. Tutto questo, forse, potrebbe sembrare utopico ed ambizioso, ma è frutto di un lavoro e di scelte, che possono essere prese per permettere al turismo sostenibile di crescere.

7) C’è spazio anche per confrontarsi sull’economia circolare, che tanto sta affascinando i giovani in tutto il mondo. Che cosa c’è in programma?

Sì, certo. Come accennavo, l’economia circolare sarà alla base del Campo. Attraverso alcune testimonianze e con lo svolgimento dei laboratori, i partecipanti avranno modo di confrontarsi sul tema e di avviare il proprio cammino con questo nuovo approccio economico.

8) Dunque, andiamo a concludere… Non solo giorni di teoria e di buoni propositi, ma anche di attività e testimonianze attinte al territorio locale, come provano i numerosi ospiti invitati ad intervenire… Quale potrebbe essere il passo successivo del Campo? Che cosa si farà dei risultati conseguiti con l’esperienza di Capaccio Paestum?

Il passo successivo sarà creare una rete di scambi reciproci tra i partecipanti, avviando proficue collaborazioni ed iniziative pratiche, utili a sponsorizzare l’ecologia integrale. Con Orazio Brogna – Segretario del MLAC della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno – proveremo a costruire un ponte che connetta le due Diocesi. L’esperienza di Capaccio Paestum sarà solo il punto di partenza per far conoscere il MLAC e le iniziative promosse nelle comunità locali.

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