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Libertà religiosa, unità nazionale e autonomia regionale: gli esperti ne parlano a Fisciano

FISCIANO – Qual è lo spazio giuridico entro cui esercitare la tutela promozionale della libertà religiosa, nelle forme di collaborazione possibili tra le istituzioni pubbliche e le confessioni religiose, tenendo conto dell’interesse generale e del principio di sussidiarietà? Bella domanda.
Si tenterà una risposta nel corso del Convegno internazionale di studi “La promozione del fattore religioso tra unità della Repubblica e autonomia territoriale. Solidarietà, sussidiarietà, collaborazione” che si terrà martedì 16 maggio nell’Aula “Nicola Cilento” dell’Università degli Studi di Salerno. Appuntamento alle ore 9.30 nell’Edificio C1.
L’iniziativa rientra tra le attività culturali e scientifiche del Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) dell’Ateneo salernitano e in particolare delle cattedre di Diritto Ecclesiastico, di Diritto Canonico e di Diritto del Terzo settore, nonché dell’Osservatorio “Operosti” (Osservatorio sulla Proprietà e gli Enti Religiosi, le Organizzazioni non lucrative e della Sussidiarietà, il Terzo settore e l’Impresa sociale).
L’evento vorrebbe costituire un momento di approfondimento e di riflessione sulla tensione dialettica tra unità della Repubblica e autonomia territoriale, secondo la prospettiva del diritto ecclesiastico. Sono questi i termini di una ricerca di un equilibrio egualitario in base ai principi di solidarietà, sussidiarietà e collaborazione.
Occhio al programma.
Dopo gli indirizzi di saluto del Rettore Vincenzo Loia, di Giovanni Sciancalepore (Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche), di Francesco Fasolino (Presidente del Consiglio didattico di Giurisprudenza) e di Geminello Preterossi (Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Scienze Giuridiche), i lavori verranno introdotti dalla relazione generale di Giuseppe D’Angelo (responsabile scientifico dell’Operosti, nonché promotore e responsabile scientifico del Convegno).
Le due sessioni di lavoro, presiedute e coordinate da Maria d’Arienzo (Ordinaria di Diritto Ecclesiastico e Canonico nell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché membro della Commissione interministeriale per le intese con le confessioni religiose e Vice Presidente ADEC). La sessione mattutina sul tema “Principi, contesti, interrelazioni” vedrà le relazioni di Armando Lamberti (Ordinario di Diritto Costituzionale e Istituzioni di diritto pubblico nell’Università degli Studi di Salerno), Antonio Fuccillo (Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Diritto interculturale nell’Università della Campania Luigi Vanvitelli), Marco Musella (Ordinario di Economia Politica nell’Università degli Studi di Napoli Federico II), Carmela Elefante (Associata di Diritto Ecclesiastico e Diritto Canonico nell’Università degli Studi di Salerno) e Jlia Pasquali Cerioli (Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Diritto Canonico nell’Università degli Studi Milano Statale).
La sessione pomeridiana, a partire dalle 15.00, sarà incentrata sul tema “Strumenti, garanzie, spunti di comparazione” e sarà animata dalle relazioni di Francesco Alicino (Ordinario di Diritto Pubblico delle religioni e Diritto Costituzionale, Università LUM Giuseppe Degennaro), Antonio G. Chizzoniti, Ordinario di Diritto ecclesiastico e Diritto canonico, Università Cattolica del Sacro Cuore, Alejandro Torres Gutiérrez, Catedrático di Derecho Constitucional, Universidad Pùblica de Navarra, Giovanni Cimbalo (già Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Diritto Ecclesiastico Comparato, Università degli Studi Alma Mater Studiorum di Bologna) e di Adóracion Castro Jover (Catedrática di Derecho eclesiástico del Estado, Universidad del Pais Vasco).
Nel momento in cui si ripresenta all’attenzione il dibattito pubblico sul tema dell’autonomia regionale differenziata, stante il rinnovato rapporto tra cittadini e istituzioni pubbliche, se si punta davvero alllo sviluppo umano integrale, bisogna tener conto anche del rapporto di mutuo condizionamento tra ordinamento giuridico e fattore religioso. Come? Il tema è intanto sul tavolo. Se ne parlerà con un approccio interdisciplinare e con significativi intermezzi comparativi. (g.f.)

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