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L’Azione Cattolica e la “nuova frontiera”: un’iniziativa diocesana per promuovere la fraternità nel territorio locale

SALERNO – Si terrà giovedì 18 febbraio l’incontro online “Un’AC e una comunità in fraternità”. Start alle ore 19.30 su piattaforma digitale Zoom.
L’Azione Cattolica accende i riflettori sulla dimensione della fraternità, quale coordinata fondamentale del suo progetto formativo, di recente indicata da Papa Francesco come “nuova frontiera” del cristianesimo contemporaneo. Un appuntamento importante per i Consiglieri diocesani ed i membri delle Presidenze parrocchiali, ai quali sarà trasmesso il link per la partecipazione. A condividere la lettura dei fatti, intrecciando cronaca e Vangelo, spiritualità ed impegno sociale è il giornalista Gennaro Ferrara, già vice presidente nazionale di Azione Cattolica per il Settore Giovani. Non a caso, l’incontro diocesano di giovedì 18 prende le mosse dall’Enciclica “Fratelli tutti” che Papa Francesco ha firmato ad Assisi il 3 ottobre 2020. Da sempre attenta alle dinamiche sociali e culturali che animano la scena su scala micro e macro, dentro e fuori la Chiesa, entro e oltre i confini nazionali, l’AC continua ad elaborare temi e motivi di riflessione comunitaria nel solco di una cultura ecclesiale che attinge linfa all’alveo fecondo del Concilio Vaticano II. Del resto, è stato per primo il Presidente nazionale Matteo Truffelli ad indicare – a più riprese negli ultimi anni – i modi ed i modelli attraverso cui i laici di AC sono invitati ad incarnare il valore evangelico della fraternità, per realizzare il sogno di una “Chiesa in uscita” già espresso nel novembre 2013 dal Santo Padre nell’esortazione ‘Evangelii Gaudium’. In quest’ottica s’illumina la finalità del questionario diffuso nelle scorse settimane nelle associazioni parrocchiali: nell’AC diocesana guidata da Maria Vittoria Lanzara si vuol comprendere con quali modi organizzativi e stili partecipativi le comunità parrocchiali possono corrispondere ai bisogni sociali emergenti nei contesti territoriali. Fare rete di prossimità significa, infatti, investire in risorse locali.
È l’ennesimo passo da compiersi lungo un itinerario a misura di laici, che interpella giovani e adulti, bambini ed anziani, per attivare iniziative formative ed allestire occasioni di impegno strutturate ed organiche, diffuse ed articolate. Perché se si è fratelli tutti lo si è sempre.

(g.f.)

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