Modulo invio messaggio

Fotooo

La ragione al servizio del bene comune: attualità del Genovesi

CASTIGLIONE DEL GENOVESI – Anche il bene comune ha la sua logica.
Ne era consapevole l’economista, pedagogo e filosofo Antonio Genovesi che ne “La Logica per i giovanetti”, scritta nel 1776, provò a tramare su base razionale e in prospettiva educativa le categorie morali che reggono l’agire umano. Oggi, a distanza di due secoli e mezzo, è per noi impresa attualissima, come a voler dissodare gli argomenti della speranza tra Cielo e Terra, annodando le ragioni del senso comune a quelle della necessità, passando per l’utile prima di approdare al piacevole, per comprendere infine nelle cangianti circostanze della vita cos’è bene e cos’è male. Allora il filosofo picentino se ne rese conto: sta ai giovanetti studiare per conoscere “quelle verità, senza l’uso delle quali non si può ben vivere.”
Ne dà ora prova la nuova edizione dell’opera dell’abate, riproposta da Gabrielli Editori con ampio apparato critico nel bel volume ‘La logica del Bene Comune. Coscienza, memoria, responsabilità, dialogo”, curato da Riccardo Milano con la prefazione di Stefano Zamagni. 
Il volume sarà presentato martedì 8 giugno, alle ore 17.30, presso la casa natale di Antonio Genovesi a Castiglione del Genovesi.
Dopo i saluti di Generoso Matteo Bottigliero (Sindaco di Castiglione del Genovesi) e di Gaetano Siano (Presidente del Centro Studi Antonio Genovesi) intervengono Riccardo Milano (SEC – Scuola di Economia Civile); Nadia Caragliano (Comitato Scientifico Osservatorio Regionale Economia Civile Campania); Paola De Vivo Dip. Scienze Politiche – Università Federico II – Napoli). Conclude Mons. Andrea Bellandi (Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno). A coordinare i lavori c’è Antonio Memoli (Direttore dell’UPSL Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno). L’evento è stato organizzato con la partecipazione dellaComunità Locale Trasformativa “Laudato si” di Avella (Av) – Madri Canossiane e dell’ Università per la Pace delle Marche – Scuola di Economia Trasformativa.
Quello del Genovesi fu un atto d’amore, siglato in evidente chiave illuministica, nella facoltà universale della ragione, affinché i giovani innanzitutto si ingegnassero nel comportarsi rettamente, usando cioè nelle scelte ispirate al bene di tutti e di ciascuno la ragione “chiara e grande, acuta, presta, e dritta.”

(g.f.)

Lascia un commento

error: Il contenuto è protetto