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Il vicinato ed i rumori in città: cercasi rispetto e buonsenso


La città è troppo rumorosa, perché c’è poco senso civico, l’egoismo prende il sopravvento sullo spirito di comunità. Il rispetto delle regole è ormai una chimera.
Qualche esempio? Iniziamo con i fuochi di artificio di pochi giorni fa esplosi alle 4 del mattino. Sì, proprio così: alle ore 4! È tollerabile un’azione del genere? Chi ha compiuto questo gesto si sente l’eroe dei due mondi? Oppure semplicemente ammette di essere un molestatore?
Ci sono peraltro quelli che a tutte le ore scorrazzano al centro e in periferia a bordo di auto o di moto, suonando il clacson senza alcun motivo, solo per il gusto di dar fastidio. Hanno mai incontrato un posto di blocco delle forze dell’ordine? Eppure, molti di loro stazionano nel piazzale di via don Minzoni, vicino al PalaZauli e al Comando dei Carabinieri; altri sfrecciano su via Roma fino al sottopasso ferroviario.
A questo quadro ricco di persone abili nel dar fastidio, si aggiunge l’inquinamento acustico derivante dai lavori dei piccoli o grandi cantieri edili che, noncuranti delle regole di buon vicinato e di quelle condominiali ovvero delle leggi dello Stato, utilizzano il trapano anche alle ore 14, nel primo pomeriggio. È possibile chiedere ai responsabili dei cantieri di essere più attenti all’inquinamento acustico?
Nell’elenco dei rumori di città non possono poi mancare i latrati canini. Pare ovvio che non tutti i cani danno fastidio, eppure ci si chiede: è mai possibile che ce ne siano tanti che abbaiano a tutte le ore, giorno e notte?
La vita dell’essere umano, il riposo dopo il lavoro e il relax familiare non possono essere turbati da ululati vari. Sembra di stare nel Parco nazionale dell’Abruzzo al cospetto del lupo Marsicano… Ed invece siamo a Battipaglia, nella Piana del Sele, dove l’attrattiva sono i cani che abbaiano!
Dulcis in fundo, la movida. Chi abita al centro ben conosce il chiasso che le persone, anche di notte, devono fare per stare meglio, per sentirsi appagati, per divertirsi. Oltretutto, vuoi mettere l’ebbrezza di bere la birra ed urlare in pieno centro nel cuore della notte? 
La movida serve, perché muove l’economia e perché i giovani e meno giovani possono divertirsi.
In ogni caso, il divertimento di alcuni non deve generare il dispiacere di altri.
Sembra scontato dirlo, probabilmente non è abbastanza: chi riposa non può essere svegliato da gente che urla per il piacere di farlo; chi dorme deve poterlo fare e non deve sobbalzare dal letto. Insomma, per festeggiare un compleanno è proprio necessario gridare in strada? Laddove non arriva il rispetto delle regole spero arrivi il buon senso.
Eppure, se avessimo un po’ a cuore il prossimo, la società ed il bene comune, saremmo più attenti alla tranquillità delle persone e ci impegneremmo per il benessere della comunità in cui viviamo. (Avv. Marcello Capasso – Coordinatore CS)

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