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Il tempo dei rifiuti

Sono in ritardo. C’è il Consiglio comunale e sono in ritardo. Oggi abbiamo ripassato Geometria Analitica e i ragazzi hanno i test di ammissione fra poche settimane. Arrivo in Comune e si respira aria pesante e la polizia è schierata: l’incendio fisico, quello della spazzatura, è spento, ma gli animi sono ancora accesi. Non può essere altrimenti: 4 incendi in 3 anni, un numero imprecisato di aziende che trattano rifiuti, le denunce che dormono in Procura, le proteste e le proposte inascoltate.Quando abbiamo visto la colonna nera salire all’orizzonte, abbiamo messo tutto in valigia e siamo scappati a casa di parenti, lontano, come hanno fatto altri, come hanno fatto tanti in questi anni, però per non tornare.C’è folla al Comune, quella che sarebbe stata necessaria in questi 2 anni di lotta, forse anche negli ultimi 20 anni, ma si sa: l’interesse sale nelle emergenze e cala con la stessa velocità.Le urla non consentono interventi, il confronto è impossibile. Interviene Antonio. È un amico del Comitato che ha lottato dalla prima ora insieme alla moglie, Marianna, che però non c’è. Al suo funerale, ieri, erano in tanti. All’omelia il sacerdote ha chiesto che “Le indagini non abbiano ostacoli affinché vengano accertate le responsabilità di questi criminali”. Combatteva due battaglie: quella contro i rifiuti e quella contro il tumore, che a 41 anni l’ha portata via alla famiglia. Antonio chiede, a nome di tutti coloro che soffrono per il “nostro” male, di ascoltarci ed essere uniti. Per un po’ funziona, poi riprendono le contestazioni, le richieste di dimissioni verso l’Amministrazione, i toni alti. Qualcuno parla della criminalità nella gestione dei rifiuti. Intervengo solo per ricordare che Antonio aveva chiesto calma e di dialogare, ma serve a poco. Il Comitato “Battipaglia dice No”, che all’indomani dell’incendio ha ricevuto decine di richieste di iscrizione al profilo FB, forse da chi solo ora ha capito a cosa dicevamo ‘NO’, presenta un documento, ricordando solo alcuni passaggi della triste, strana storia dei rifiuti a Battipaglia ed avanzando proposte, come sempre ha fatto in questi anni. Un consigliere guarda il cellulare, un altro deve spostare la macchina parcheggiata male e sbuffa, un altro ancora fuma sotto il cartello Vietato Fumare, parlando con due poliziotti. Il Comitato chiede perché non siano stati rispettati gli impegni presi 2 anni fa, all’indomani della notizia dell’arrivo dell’impianto di compostaggio. Alla fine la maggioranza accetta il documento del Comitato e l’opposizione dice che vigilerà sul suo rispetto. La seduta, mai aperta ufficialmente, si chiude. Mentre esco mi dicono che, prima che arrivassi, in alcuni momenti concitati, un cittadino è stato denunciato per resistenza.  Mi chiedo perché gli impegni presi non siano stati rispettati dalla maggioranza e perché l’opposizione non abbia vigilato già prima e perché le tante denunce verso altri cittadini ancora non diano risultati. È tardi. La settimana prossima è ferragosto e i ragazzi studieranno anche in quei giorni: per contrastare una mafia che uccide solo d’estate, bisogna studiare… anche d’estate. Saranno medici e andranno via anche loro da questa città, forse in un ospedale dove un giorno cureranno un battipagliese in un viaggio della speranza.Ma sono in ritardo. Siamo in ritardo. (Alfredo Vicinanza)

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