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Il MEIC, la FUCI e l’ACI in difesa della legalità: un incontro con Don Maurizio Patriciello a Salerno

SALERNO – “L’impegno contro l’ingiustizia e la criminalità a difesa della legalità”.
È la traccia di lavoro dell’incontro pubblico organizzato dal gruppo diocesano “Mons. Guido Terranova” del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), dal gruppo diocesano “San Gregorio VII” della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), dall’associazione diocesana dell’Azione Cattolica Italiana (ACI).
Appuntamento in agenda per venerdì 21 ottobre alle ore 18.00 nel Salone degli Stemmi nel Palazzo arcivescovile in via Roberto il Guiscardo.
A sviluppare la traccia è chi prima di tutto l’ha realizzata nella sua vita, assumendola come regola e programma dell’agire quotidiano, dando carne voce colore a quelle parole, perché divenissero occasione di autentica testimonianza cristiana. Parliamo di Don Maurizio Patriciello, Parroco di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano. Sarà lui ad intervenire nell’incontro di venerdì sera, l’ennesimo allestito in linea con il percorso animato dalle organizzazioni laicali della Chiesa locale, allo scopo di condividere con tutti – credenti e non – i temi ed i problemi più attuali, le storie e le sfide irrinunciabili attraverso cui saldare scelte ed azioni, vita e Vangelo. Di qui il tema della serata, con riguardo ai contesti sociali minati dalla criminalità organizzata – siamo tra le province di Napoli e Caserta – laddove il seme di giustizia può fiorire se è gettato nel solco della legalità, ossia nel rispetto innanzitutto dello Stato, chiamato dalla Costituzione a difendere la persona, tenuto anzi a promuoverla in tutte le sue espressioni. Ne discende l’impegno dei cattolici, perché tra l’altare e la vita di tanti giovani, delle loro famiglie, degli anziani ed emarginati la strada della legalità diventi più breve. E sia soprattutto percorsa senza paura.
Ad introdurre i lavori ci sarà Angelo Scelzo (già Vice Direttore della Sala Stampa presso la Santa Sede). A moderare sarà Rocco Pacileo.
Dopo i saluti di Don Antonio Romano (Vicario episcopale per la Carità e la Giustizia), Rocco Pacileo (Presidente diocesano MEIC), Stefano Pignataro (Presidente diocesano FUCI), Maria Vittoria Lanzara (Presidente diocesano ACI), la parola va a Don Maurizio Patriciello, noto a tutti come prete simbolo della Terra dei Fuochi, da anni impegnato a fianco degli indifesi, in un territorio vessato dagli abusi della camorra. Lui, la strada tra l’altare e la vita, la percorre ogni giorno. Vi resta tutti i giorni, presidiando finanche con il suo corpo quell’interstizio di periferia in cui troppo facilmente e per troppi anni la camorra s’è infiltrata, violentando l’ambiente ed i legami sociali, deviando i fini politici, sottraendo posti di lavoro. Dallo scorso mese di marzo Don Maurizio vive sotto scorta, per quanto l’abbia a lungo rifiutata, resasi necessaria a seguito dell’intimidazione subita con la bomba carta esplosa dinnanzi alla porta della parrocchia. Ma lui non si ferma; continua ad incontrare quanti come lui credono che l’alternativa sia possibile e che la lotta alle mafie debba essere un impegno condiviso, non l’avventura di eroi solitari. L’incontro di venerdì sera ne è la conferma. (g.f.)

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