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Il filosofo, il politico, il rettore: l’università omaggia Racinaro

FISCIANO – Sarà intitolata alla memoria di Roberto Racinaro la Sala del Senato accademico dell’Ateneo salernitano.
La cerimonia di commemorazione si terrà oggi 14 febbraio alle ore 11 nel Palazzo del Rettorato – edificio A1 – del Campus di Fisciano.
Morto nel giugno 2018 all’età di 70 anni, Roberto Racinaro era filosofo e scrittore apprezzato a livello internazionale, attento studioso – tra gli altri – di Hegel, Smith e Kelsen. Significativo il contributo scientifico offerto con “Esperienza, decisione, giustizia politica” (1997) o anche in “C’era una volta la politica. Globalizzazione destabilizzazione” (2002).
Quello di oggi è un momento solenne, fortemente voluto da colleghi ed allievi del Prof. Racinaro, che dell’Università salernitana fu a lungo rettore, dal 1987 al 1995, giunto finanche a un quarto mandato. E del servizio reso alla guida della comunità accademica volle dar conto, nel tempo della grande transizione che interessava l’Ateneo, nel volume “Dentro l’istituzione. Cronache di un ateneo meridionale (1987-1995)”.
E fu un impegno importante, invero stroncato da uno scandaloso arresto, che lo tenne lontano da Salerno per 21 giorni: il rettore fu coinvolto in una vicenda di appalti che investì l’istituzione universitaria nel tempo della sua espansione nella promettente area di Fisciano. Fu una vicenda che segnò la vita e l’impegno di Racinaro. E – da filosofo ironico qual era – seppe affrontare la circostanza con dignità e coraggio, rinunciando da subito all’incarico, per vedersi soltanto più tardi scagionato, dopo ben 16 anni, dalle accuse – 27 i capi d’accusa – che lo avevano infamato. Fu prosciolto in tutte le sedi, penali, civili e – più tardi – anche in quelle contabili. Rinunciò peraltro alla prescrizione. La comunità scientifica non stette a guardare e fece sentire la propria solidarietà all’uomo, al filosofo, all’ex rettore: si ricorda l’appello promosso da Aldo Masullo e firmato da tanti intellettuali.
Di quegli anni, Racinaro raccolse poi una memoria in “La giustizia virtuosa. Manualetto del detenuto dilettante” (2008).
Quando nell’estate scorsa Racinaro è morto, il rettore Tommasetti ne ha dato notizia esprimendo il cordoglio di tutto l’Ateneo: “Docente, uomo di governo e Rettore, ha contribuito alla trasformazione dell’Ateneo in una grande università di livello nazionale. Filosofo, studioso riconosciuto e accademico di fama internazionale ha rappresentato un riferimento di primo piano nella Storia intellettuale dell’Università, di Salerno e del Mezzogiorno.”
Racinaro fu anche politico ‘attivo’, impegnato nella Giunta regionale, ai tempi di Bassolino.
Dopo i saluti del Rettore Aurelio Tommasetti, introducono la cerimonia il Prof. Luca Cerchiai e la Prof.ssa Clementina Cantillo. Intervengono, ad omaggiare l’amico e filosofo politico, anche Biagio De Giovanni e Fulvio Tessitore. (g.f.)

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