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La strage dei migranti a Cutro: il messaggio dei Missionari Saveriani di Salerno


SALERNO – La strage dei migranti verificatasi all’alba di domenica 26 febbraio dinnanzi alle coste di Cutro, in Calabria, continua far discutere.
Pubblichiamo, al riguardo, il messaggio diffuso dalla Famiglia Carismatica Saveriana di Salerno, su iniziativa di p. Rosario Giannattasio, con cui siamo tutti invitati a rileggere con sguardo cristiano quando accaduto, per sognare e costruire una rinnovata fraternità universale
Al di là delle polemiche politiche e dei rimpalli istituzionali, il tragico evento – e non è il primo – continua di fatto ad interpellare la coscienza dei cittadini italiani, ad iniziare dai credenti. Si avverte la necessità di approfondire il senso della storia oltre la cronaca, perché ci si interroghi non solo sul cosa è accaduto o sul cosa non sia stato fatto, ma anche e soprattutto sulla vera natura del fenomeno migratorio e sulla dimensione umanitaria a cui esso appartiene: la smania del giudizio ceda il posto alla fraterna sollecitudine e ad una più credibile responsabilità.

“La Famiglia Carismatica Saveriana di Salerno (religiosi/e e laici) manifesta tutto il suo dolore per la morte di 65 naufraghi e più avvenuta sulle spiagge di Cutro, Crotone. Ci dispiace soprattutto per il fatto che gli italiani, popolo di migranti, da anni si chiedano soltanto chi deve pensarci senza soffermarsi sulle cause e dicendo assurdità sulla povertà, sull’immigrazione si resti immobile. Ci si chiede, l’immigrazione è soltanto un problema?
Sono esseri umani, che scappano da situazioni impossibili dai loro paesi, e mettono in gioco la loro vita; sono fratelli e sorelle in cerca di nuove condizioni per loro, per i loro figli, per le loro famiglie.
Noi come missionari, missionarie, sacerdoti, sorelle, laici, laiche, volontari di fronte a tale tragedia, soprattutto all’indifferenza di tante persone, e governi, siamo particolarmente afflitti. Abbiamo vissuto con loro, nelle loro culture, nei loro paesi, parliamo le loro lingue, abbiamo condiviso le loro sofferenze e gioie Ci dispiace enormemente che per molti di noi, tutto questo sia solo questione di scelte politiche disumane.
Sogniamo, lavoriamo, preghiamo perché il mondo migliori realmente e la fraternità universale smetta di essere solo un desiderio utopico e diventi vita di ogni giorno, altrimenti da naufragio a disastro di viaggio non ne usciremo mai e continueremo a riempire stadi, sale, cimiteri, chiese, moschee di casse da morto. Non lasciamoci distruggere dalla malattia della cura del proprio orticello, iniziamo, anzi procediamo ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte, dove il fratello, la sorella alzano il loro grido. Indigniamoci!
Operiamo per costruire questo sogno, fare del mondo una sola famiglia.”

(La Famiglia Carismatica Saveriana di Salerno)

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