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La musica, il ricordo, la speranza: una mostra online sui musicisti prigionieri a Ferramonti nella Giornata della Memoria 2022

BATTIPAGLIA – “Tradotti agli estremi confini. Musica e musicisti nel campo di Ferramonti (1940-1943)”. È il titolo della mostra che sarà inaugurata giovedì 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria 2022.
Un evento che vede la partecipazione di due scuole del Salernitano, l’Istituto comprensivo “A. Gatto” di Battipaglia e l’Istituto comprensivo “T. Tasso” di Salerno, grazie alla felice ‘alleanza’ stretta con l’associazione culturale Mu.Bat e l’Archivio di Stato di Salerno. Appuntamento fissato alle ore 10.00. A motivo dello stato di emergenza pandemica, la mostra si terrà in ambiente online: sarà l’occasione – e non è mai abbastanza – per raccontare la storia di alcuni musicisti internati nel campo di Ferramonti, a Tarsia, in provincia di Cosenza.
Parliamo del più grande dei 15 campi di concentramento allestiti dal regime fascista in Italia: si pensi che fra il 1940 e il 1943 vi transitarono più di tremila ebrei, stranieri e dissidenti italiani. Il campo fu sgomberato dalle truppe inglesi in risalita dalla Calabria nel corso della complessa ed articolata operazione ‘Avalanche’.
Per tale ragione, il Mu.Bat – da anni attivo per promuovere con l’Avalanche Day la memoria dello sbarco anglo-americano nel Sud Italia – ha inteso contribuire alla realizzazione della versione online, affinché la mostra fosse visitabile anche agli studenti.
Protagonista, una volta ancora, sarà la memoria. Si cercherà insieme – con testi, foto, video – di comprendere la Shoah ebraica, accendendo i riflettori su una storia forse meno nota, quella di Ferramonti di Tarsia: proprio lì tra torture e preghiere, sofferenze e vane attese, alcuni musicisti ebrei cercarono di alleviare la prigionia con l’ausilio della musica.
La mostra, curata da Raffaele Deluca e Laura Brazzo, è stata ideata ed organizzata dal Centro di Documentazione Ebraica (CDEC) Contemporanea di Milano e dal Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, che hanno messo a disposizione risorse documentarie e collezioni storiche di notevole interesse.
Nel corso dell’evento online interverranno Francesco Cacciatore – direttore scientifico della mostra – che illustrerà le dinamiche politiche e culturali che portarono alla nascita dei campi di concentramento in Italia; la dott.ssa Tiziana De Donato (Archivio di Stato di Salerno), che costruirà una storia parallela, quella del campo di internamento di Campagna.
Ad introdurre i visitatori – seppure virtualmente – nel campo di Ferramonti, per presentare i musicisti, il concerto e la liberazione del 1943 sarà Carlo Bruno, progettista tecnico della mostra online. A moderare ci sarà la prof.ssa Stefania Alfinito (I.C. A. Gatto – Battipaglia).
È significativo che a partecipare all’iniziativa siano due scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale la cui offerta formativa, elaborata con le modalità previste dal D.M. 201/99, torna nella Giornata della Memoria a rinnovare il valore civico della musica, quale strumento e linguaggio di pacifica resistenza ad ogni forma di intolleranza, come quella del nazifascismo che aveva follemente indotto l’Europa del XX secolo alla negazione di tutti i diritti.
Eppure, si è consapevoli che tra l’oblio della storia e il rumore del mondo resta tutt’oggi l’incapacità di esprimere ciò che si è consumato nei campi di concentramento. Non possiamo tacere, ma ciò che va detto non servirà dirlo solo a parole. Perché aveva ragione Aldous Huxley quando affermava che “dopo il silenzio, ciò che meglio descrive l’inesprimibile è la musica.”

(g.f.)

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