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I film vincitori +10 del GFF 2019: la scuola e il cinema per crescere


GIFFONI VALLE PIANA – Il film vincitore della 49esima edizione del Giffoni Film Festival, per la categoria +10, è stato “Teacher”, un film proveniente dall’India che parla di una donna con la sindrome di Tourette che vuol fare l’insegnante. Un film molto bello, con emozioni molto profonde, a volte drammatiche.
La sindrome di Tourette è una malattia che ti fa fare degli scatti o di voce o con il corpo. Durante il film questa donna inizia a lavorare in una scuola nella classe considerata la più brutta: la 9^F. Ognuno degli alunni inizia a prenderla in giro e a farle brutti scherzi fino a quando non vengono richiamati dal preside e la loro insegnante li difende e si prende tutte le responsabilità. Da quel momento la 9^F cambia.
La loro professoressa inizia a lavorare in maniera diversa con loro sfruttando tutte le loro qualità; poiché il giorno dell’incontro con i genitori non si presenta nessuno lei decide di andare a trovare i suoi alunni nel loro paese, si rende conto che vivono peggio delle persone nelle favelas. Capisce che, lavorando, i suoi alunni avrebbero potuto essere la classe migliore al posto della 9^A, perché la 9^A li aveva sempre esclusi e derisi. Arriva il giorno in cui i ragazzi devono fare un modellino della città per la fiera di scienze, una ragazza gentile della 9^A invita i ragazzi della 9^F a vedere il loro modellino. Quando arrivano nella classe per vedere il modellino i ragazzi della 9^F iniziano a dire tutti gli errori che trovano nel modellino della 9^A e risultano finalmente i più bravi. Ad un certo punto arriva il professore della 9^A che caccia tutti i ragazzi della 9^F perché stavano cercando di aggiustare il modellino della sua classe e si accorge che un ragazzo della 9^F vuole aggiustare una pala eolica con una colla pericolosa che utilizzava a lavoro. I ragazzi della 9^F escono dalla classe arrabbiati così decidono di far saltare in aria il modellino della 9^A in aria durante la presentazione della fiera di scienze. Il professore se ne accorge e riferisce tutto al preside, il quale vuole sospendere tutti i ragazzi della 9^F, ma la loro professoressa chiede di non farlo. Il preside l’ascolta e decide di non sospendere i ragazzi, ma di non farli andare  a scuola fino all’esame finale. I ragazzi studiano lo stesso nelle loro case e superano tutti l’esame. Alcuni della 9F vengono anche premiati come alunni migliori. Andando avanti con fiducia la donna è riuscita dunque ad insegnare.
Abbiamo votato questo film – ricco com’è di colpi di scena, emozioni e sentimenti – perché, secondo noi, insegna che non dobbiamo mai abbatterci e non dobbiamo farci sottomettere dagli altri.
Invece, il cortometraggio che abbiamo votato è stato proprio quello che ha vinto. Si chiama “The school trip” ossia “La gita”, anch’esso con emozioni e sentimenti profondi. Il cortemetraggio parla di una ragazza con genitori africani, nata e cresciuta in Italia che non può andare in gita con la scuola perché le è scaduto il permesso di soggiorno. Il cortometraggio merita di essere visto: secondo noi, è ingiusto che alcuni bambini uguali a noi che sono africani – e lo sono per modo di dire poiché non hanno mai visto l’Africa – non possano avere i nostri stessi diritti. (Giulia Capasso – Ester Falanga)

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