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Municipio Eboli

Fondo Ex Adinolfi confiscato alla criminalità: il Comune di Eboli per il recupero sociale

EBOLI – Terreno agricolo e capannone confiscati alla criminalità organizzata in località Cioffi: il Comune di Eboli ha indetto lo scorso 6 marzo, con determina n. 491 del Responsabile dello Staff del Sindaco e dell’Ufficio per gli Affari generali, una selezione per l’affidamento in concessione di quel terreno noto ormai come “Ex Adinolfi” a soggetti sia in forma singola che riuniti in ATS. Si cerca di capire chi sia disponibile ad assumerne la gestione con modalità tipiche dell’impresa sociale, per la realizzazione cioè di un progetto con finalità sociali di cui all’art. 48, comma 3 lett. e), del D. Lgs. 159/2011. 

Per conoscere le premesse dell’iniziativa, occorre risalire al 17 novembre 2016, quando con nota n. 50615 l’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata), trasmetteva al Comune di Eboli il decreto di destinazione n. 24322 del 30 maggio di quello stesso anno, disponendo il trasferimento al patrimonio indisponibile dell’Ente degli immobili in questione, ossia il terreno agricolo di circa 6mila metri quadri ed il capannone agricolo retrostante, in località Cioffi, appartenenti a Giovanni Adinolfi ed oggetto di confisca ai sensi dell’art. 2-ter della Legge n. 575/65. Si tratta in particolare del fondo rustico di ha 2.30.10 (foglio 51 part.157) ed ha 3.45.23 (foglio 51, particelle 95 e 274), con capannone, fienile aziendale e cosiddetti “comodi rurali”, registrati nel foglio 51 particelle 157-95 e 274.

Il Comune di Eboli manifestava subito dopo la propria disponibilità all’acquisizione dei beni confiscati per destinarli a dei progetti sociali, prevedendo la realizzazione di una fattoria sociale. Ne è passato di tempo, non invano. Si consideri, infatti, che il fondo agricolo in questione è destinato a coltivazioni di prodotti di I gamma. Previo avviso pubblico rivolto alle ditte esperte del settore agricolo, agli inizi del 2017 il fondo è stato perciò affidato alla ditta F.lli Napolitano, un’azienda agricola attiva proprio a Cioffi, fino al 2 luglio 2017 ed al prezzo di € 2.700 mensili. Con le determine n. 777/33 del maggio 2018 e 2097/128 l’affidamento alla ditta f.lli Napolitano veniva prorogata fino a quando non sarebbero maturate le condizioni amministrative per la realizzazione del progetto con finalità sociali, che prevede l’affidamento in concessione d’uso a titolo gratuito.

Ricordiamo che il D. Lgs. n. 159/2011 prevede che i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata siano trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del comune ove l’immobile è sito, ovvero al patrimonio della provincia o della regione e che tali enti possono amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento a:

organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale del volontariato; cooperative sociali iscritte nell’albo regionale; associazioni di protezione ambientale; a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti; organizzazioni non governative riconosciute; associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal C.O.N.I.; operatori dell’agricoltura sociale riconosciuti ai sensi delle disposizioni vigenti.

Il Comune di Eboli valuterà sì i progetti con finalità sociali che saranno allegati alla domanda di assegnazione, ma terrà conto della struttura organizzativa di ciascun partecipante alla selezione. Il vincitore è obbligato a dare avvio del progetto entro tre mesi dalla data di stipulazione della convenzione, a pena di decadenza, motivando in caso contrario il ritardo nell’inizio attività.

Bisognerà attendere qualche giorno dopo il prossimo 5 aprile – termine ultimo di presentazione delle richieste – per conoscere a chi sarà affidato il progetto di recupero, in chiave sociale, di quel terreno. Il Responsabile del procedimento è la dott.ssa Flavia Falcone. (g. f.) 

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