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Continuano i roghi a Battipaglia, Capasso (CS): “Bisogna intervenire subito. Anche la Chiesa faccia la sua parte.”


La città brucia a causa di tanti roghi, piccoli e grandi. Non si può continuare ad assistere inermi; è il momento di unire le forze e pensare al bene comune, al bene della nostra città.
Non si tratta di una battaglia politica, ma di civiltà. Le divisioni aiutano chi vuole raggiungere solo i propri loschi obiettivi.
C’è bisogno del coinvolgimento della Chiesa locale, il cui popolo deve impegnarsi di più per la città. Occorre lavorare insieme per mettere in pratica gli insegnamenti dell‘Enciclica “Laudato sii” con cui Papa Francesco sollecita ad «esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale».
La preoccupazione che mi assale è l’indifferenza di tante realtà che, pur vivendo con fede la Chiesa, non vivono responsabilmente la Città. E pensano che ci sia una separazione tra lo spirituale ed il sociale.
Il Cristiano non può essere indifferente al grido di dolore della sua terra; ci sono sacerdoti e laici che cercano di fare qualcosa. Il popolo cristiano dovrebbe seguirne l’esempio.
Le parrocchie battipagliesi, che già fanno molto per alleviare le sofferenze economiche di tante famiglie, diventino dei baluardi a difesa dell’ambiente. Oltretutto, Papa Francesco evidenzia che non si può sottovalutare l’importanza di percorsi di educazione ambientale capaci di incidere su gesti e abitudini quotidiane, dalla riduzione del consumo di acqua, alla raccolta differenziata dei rifiuti fino a “spegnere le luci inutili”.
Tornando ai recenti roghi delle industrie di Battipaglia che smaltiscono rifiuti o delle sterpaglie, non posso che formulare innanzitutto un auspicio. E cioe: i Cristiani e tutte le persone di buona volontà non perdano tempo nella critica sterile di questo o quel politico, ma inizino a comprendere le alleanze da mettere in campo, i progetti da lanciare, i mezzi da utilizzare, le persone da coinvolgere per combattere contro i criminali dei rifiuti ovvero contro gli isolati piromani che ci stanno assediando.
Nessuno si senta escluso; nessuno dica “a me non interessa, ci vuole lo Stato, ci vuole l’esercito…” Io dico: ci vuole coscienza e volontà di impegnarsi per il proprio territorio.
Battipaglia non è ancora morta, non piacciono i manifesti che così la dipingono. C’è probabilmente un risveglio delle coscienze di tante persone, non solo giovani e bambini.
Battipaglia è una bella realtà, nonostante gli incendi, i rifiuti, i miasmi. Occorre però lottare perché possa risollevarsi.
Tutti facciano dunque la propria parte. La Magistratura e le Forze dell’ordine pongano la questione battipagliese al centro della loro azione penale. Si, è vero: l’azione penale è obbligatoria, non si può scegliere cosa perseguire, ma il problema ambientale ha superato la soglia della tollerabilità. Bisogna intervenire subito con più uomini, mezzi ed indagini meticolose che giungano a risultati soddisfacenti.
D’altro canto occorrerebbe che i cittadini non propongano decine di denunce inutili che vanno solo ad intasare la Procura.
C’è bisogno poi dell’ausilio della migliore imprenditoria: essa deve levare la propria voce per dire in modo forte e chiaro che, di questo passo, sarà difficile commercializzare i propri prodotti. Anche i sindacati devono partecipare: essi possono catalizzare l’attenzione di tanti operai e famiglie ed esercitare una sana pressione nei confronti delle istituzioni.
Altrettanto devono fare le scuole, i commercianti, le associazioni sportive, culturali, teatrali, musicali presenti sul territorio: tutte possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente ed il loro supporto può essere determinante per una partecipazione numerosa alle iniziative pacifiche in difesa di Battipaglia.
E c’è bisogno di un’altra grande manifestazione ecologica che chieda – non dimentichiamolo – la bonifica delle discariche della Castelluccio, ma anche una seconda uscita autostradale che consenta un collegamento immediato con lo Stir. E ancora: occorre un risanamento delle aree incendiate, insieme alla costituzione di un presidio permanente per la lotta ai tumori. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)

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