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Cicerone, il Sud e le ‘Nares Lucanae’: il nuovo libro di De Martino e Pastore al Liceo Medi di Battipaglia

BATTIPAGLIA – Sarà presentato lunedì 4 marzo
il libro “Cicerone al Sud” di Felice De Martino e Felice Pastore. Appuntamento alle ore 10.30 nell’Auditorium del Liceo “E. Medi”.
Gli autori De Martino (Dirigente ERSAC) e Pastore (Presidente Gruppo Archeologico Salernitano) vantano esperienza e competenza nell’ambito degli studi e delle ricerche di storia ed archeologia antica. Questa volta hanno concentrato il loro sguardo sull’esilio a cui nel 58 a.C. fu costretto il più noto scrittore e oratore latino, Marco Tullio Cicerone, a causa dell’avversione del tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, che nel marzo di quell’anno fece approvare la “Lex Clodia de capite civis Romani”: chiunque avesse, anche in precedenza, fatto condannare a morte un cittadino romano senza avergli concesso la facoltà di appellarsi al popolo per evitare la condanna – la cosiddetta ‘provocatio ad populum’ – sarebbe stato condannato all’esilio. E Cicerone aveva nel 63 a.C. indotto il Senato alla condanna dei Catilinari senza che per questi fosse garantito appello al popolo. All’Arpinate toccò dunque obbligo di lasciare Roma.
L’evento di cronaca politica, ora rivisitato nella suggestiva veste del romanzo storico, offre agli Autori il pretesto di raccontare l’esperienza del viaggio compiuto da Cicerone in Italia meridionale, per soffermarsi su micro-territori d’interesse – come la ‘mansio’ romana delle Nares Lucanae – che hanno lasciato traccia anche nella Tabula Peutingeriana. Centrale, nonché densa di evocazione e fascino, è proprio la questione delle ‘Nares Lucanae’, per la cui definizione sul campo la ricerca si avvale di contributi plurimi attinti all’etimologia e all’archeologia, alla geografia storica e alla toponomastica.
Edito da Adafor nel luglio 2023, il volume racconta in 274 pagine la storia di luoghi che sovente trovano eco nella sola dimensione locale, non per questo disgiunti dalle grandi narrazioni d’epoca. È una vicenda politica carica di implicazioni; è una storia sospesa tra sogni divinatori e ricostruzioni d’ambiente con una maestria a dir poco avvincente.
Gli Autori desiderano ora parlarne con docenti e studenti del liceo battipagliese guidato dalla Dirigente scolastica Roberta Talamo, per rinnovare l’invito ad approfondire gli studi in un ambito che non cessa di elargire sorprese e promesse di sviluppo culturale. È così che una figura storica come quella di Cicerone diviene personaggio letterario a noi ‘prossimo’, la cui fisionomia politica e culturale è tratteggiata da vari punti di vista, quelli degli altri personaggi reali e ‘verosimili’ che costellano l’esplorazione geo-storica del territorio locale, nella configurazione che fu dell’Italia antica, passando lungo la via Annia Popilia per località suggestive come il municipium di Eburum, il fiume Silarus, il Termopolium dello Scorzo di Sicignano e, per l’appunto, le Nares Lucanae. Da qui Cicerone inviò nell’aprile di quell’anno funesto la breve Epistola III all’amico Tito Pomponio Attico, accennando di avervi sostato per le asperità del viaggio. Ma la saggezza gli venne anche quella volta incontro: “iter esse molestum scio sed tota calamitas omnis molestias habet.” (g.f.)

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