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Acque ‘colorate’ del fiume Tusciano: Vicinanza risponde a Ceriello

BATTIPAGLIA – Sono anni che se ne parla, ma a segnalare l’ennesima anomala colorazione delle acque del fiume Tusciano è stato di recente l’Avv. Luciano Ceriello, presidente di “Noi tutti liberi e partecipi”.
Ad essere messi sotto accusa sono gli scarichi illeciti nelle acque fluviali che, a guardarle dai ponti cittadini, appaiono in tutta evidenza annerite.
Si volge lo sguardo, senza tergiversare, ai frantoi locali. Le acque nere del mattino inducono l’associazione guidata da Ceriello a scrivere al Comune, per il secondo anno: “L’anomala colorazione delle acque del Tusciano si verifica da anni in questo periodo, e la puntuale ciclicità fa ritenere, ormai con pochi dubbi, che il fenomeno sia legato alla lavorazione delle olive nei frantoi ed allo sversamento degli scarti della loro lavorazione, che avviene nottetempo, essendo le acque più scure nelle prime ore del mattino.” Un’accusa mirata, specifica, che interpella l’autorità pubblica competente, affinché ponga prontamente in essere le necessarie misure per la tutela del territorio.
Ed è giunta ieri l’attesa risposta dell’Amministrazione Francese, per bocca dell’Assessore comunale all’Ambiente Carolina Vicinanza: “E’ sicuramente un fenomeno preoccupante e per il quale questa Amministrazione si è da subito attivata con controlli mirati ed esami dettagliati.”
Dal Palazzo di Città fanno innanzitutto sapere che la tempistica istruttoria – per l’accertamento delle cause – è stata rispettata e ha consentito di pervenire ad una conclusione, seppur non definitiva, non dissimile dai dubbi anticipati da Ceriello. La Vicinanza, infatti, continua: “Sin da subito sono stati effettuati sopralluoghi che di certo, data la ciclicità e la puntualità degli episodi, ci fanno ritenere che il fenomeno sia legato alla lavorazione delle olive.” Un’ipotesi che tirerebbe l’Ente comunale e gli operatori economici attivi nel territorio battipagliese fuori da ogni responsabilità diretta. E aggiunge: “Ci preoccupa di più il fatto che controllati gli stabilimenti presenti sul nostro territorio nulla sia emerso di rilevante, quindi, con ogni probabilità si può affermare che probabilmente il problema o è legato a qualche comune limitrofo oppure a qualche attività svolta illegalmente.” Il cerchio dunque si espande, fino a innescare una vera mobilitazione istituzionale, quella invocata da Ceriello: “E’ per queste ragioni che abbiamo chiamato all’appello i settori tecnici di Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, l’Arpa Campania, la tutela ambiente della Giunta regionale, la Procura della Repubblica.”
E sono seguite altre segnalazioni ai Noe che ai Carabinieri di Battipaglia. L’Assessore Vicinanza risponde dunque a Ceriello: “Questi episodi, in essere dal 2014, e che si verificano nel periodo di molitura delle olive fanno ritenere che si tratti di scarichi illeciti provenienti da frantoi della zona. La colorazione, a seguito dei sopralluoghi effettuati anche stamattina (19 ottobre, ndr) con la Polizia Municipale e l’Ufficio ambiente, ha inizio a monte del territorio comunale con ogni probabilità a causa della confluenza del torrente Cornea, per cui le presunte attività illecite vanno ricercate anche nei comuni limitrofi.”
Una risoluzione che, a ben vedere, ricalca l’istanza di Ceriello con la quale si chiedavano “urgenti controlli sulle acque del Tusciano”, anche interpellando i comuni del comprensorio.
La Vicinanza chiude, infatti, auspicando una presa d’atto responsabile degli amministratori locali: “Richiediamo, quindi, con l’aiuto dell’Arpac un ausilio tecnico immediato al Comando di Polizia Locale dell’Ente per programmare le necessarie ispezioni e risalire ai responsabili. Inoltre saranno contattati tutti i sindaci delle zone limitrofe per effettuare una task force di controllo dell’intero territorio di competenza.” Una risposta che, a ben vedere, sancisce un’assonanza di fatto tra l’Assessore e l’Avvocato. Le due sponde del fiume nero appaiono ora più vicine. (g. f.)

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