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Una mostra per Livatino, testimone di vita e di fede

di Patrizia Cirianni*

Dal 6 al 12 marzo la città di Battipaglia ospiterà una mostra dedicata al Beato Rosario Livatino, conosciuto come “il giudice ragazzino”, una mostra per conoscere meglio la figura di questo giovane magistrato che ha posto la sua esistenza “sub tutela dei” e ha dato la sua vita per la giustizia.
Quello del Beato Rosario Angelo Livatino è un nome poco ricordato tra i magistrati uccisi dalla criminalità organizzata, la sua morte, avvenuta il 21 settembre 1990, non fece grande clamore tanto che i giornali del tempo non riportarono neppure il suo nome per intero.
Angelo Rosario Livatino era un uomo riservato, non rilasciata interviste e non andava in TV, non parlava della sua attività professionale neppure con i suoi stessi genitori, la nota del riserbo è uno dei suoi principali tratti caratteriali. I mafiosi lo chiamavano il “Santocchio”, fu ucciso da 4 ragazzi della stidda agrigentina mentre si trovava a bordo della sua utilitaria sulla statale 640, affiancato, colpito una prima volta, inseguito lungo la scarpata e finito con un colpo in bocca che voleva dire: da oggi non parlerai mai più.
La mostra si articola in pannelli fotografici che illustrano la sua storia, contributi audio e video. Sarà allestita nel salotto comunale e visitabile dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 18:30, saranno possibili anche visite guidate, gratuite, su prenotazione inviando una email a mostralivatinobattipaglia@gmail.com.
A fare da guide durante il percorso, della durata di circa un’ora, saranno giovani e adulti volontari appartenenti ai gruppi e associazioni che hanno collaborato alla realizzazione della mostra, tra esse anche Coscienza sociale, laboratorio socio-politico dell’Azione Cattolica di Sant’Antonio di Padova. I volontari hanno partecipato ad un percorso di formazione online volto a fornire conoscenze sulla figura del Beato, sulla organizzazione della mostra e sulle strategie comunicative più efficaci.
La mostra sarà inaugurata mercoledì 6 marzo alle ore 10:00 alla presenza delle autorità locali, di giudici dei Tribunali locali e del Presidente del Centro Studi Rosario Livatino, Domenico Airoma. Tra gli eventi connessi alla mostra l’accoglienza venerdì 8 marzo alle ore 10:00 della Reliquia del Beato, la camicia insanguinata che indossava al momento dell’uccisione.
Rosario è Beato perché ucciso in odium fidei, è stata la sua fede a renderlo non un eroe antimafia ma una persona che ha vissuto la sua vita ordinaria in modo straordinario, una persona in cui sono straordinariamente coincise fede e vita, un testimone che ci mostra che si possono conciliare obbedienza alla Chiesa e obbedienza allo Stato.
Il nome di Rosario Livatino risuona nelle strade di Battipaglia fin dal 2016 poiché una delle vie cittadine fu allora a lui intitolata su iniziativa di Coscienza Sociale: invitiamo i lettori più curiosi a scoprire dove si trova.

*Presidente AC Parrocchia ‘S. Antonio di Padova’ – Battipaglia

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