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La missione oggi: un incontro con Mario Menin

SALERNO – Darla per scontata, come se non avesse bisogno di essere rigenerata, varrebbe a impoverirla, a vanificarla. La missione cristiana è relazione continua, dinamica operosa fondata sul Vangelo. Ha bisogno di essere rinnovata nelle sue premesse più profonde.
Non esistono, del resto, missionari col pilota automatico e, se esistono, non testimoniano il Cristo. Sarebbe una missione inefficace e lo dimostrerebbe il fatto che la vita non cambia.
Si terrà giovedì 9 maggio alle ore 19.30, presso i Missionari Saveriani, in via Fra G. Acquaviva, nel Rione Petrosino, l’incontro “Missione, l’arcobaleno di Dio, dove va la missione oggi”.
Si condividerà la riflessione sull’oggi della missione, grazie al confronto con Mario Menin, saveriano, incaricato di Missiologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, membro dell’Associazione Teologica Italiana, già direttore della rivista “Ad gentes” e ora di “Missione Oggi”. L’incontro è infatti organizzato dai Missionari Saveriani in collaborazione con il Centro Missionario e con l’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
Missione, una parola che è evoluta nel tempo, assumendo significati diversi, spesso equivoci, a partire dalla Rivoluzione Francese, passando per la seconda Guerra Mondiale, quando essa era perlopiù associata alla dimensione della conquista o della propaganda della fede.
È con Charles de Foucauld, all’inizio del Novecento, che la missione è purificata nel suo significato spirituale, per essere praticata dai cristiani come presenza e testimonianza di vita. Nel secondo Novecento, la missiologia va articolandosi avendo in considerazione tanto le attività ad extra quanto i processi costitutivi della Chiesa. È stato Papa Francesco a ricollocare la missione al centro della Chiesa, quando sogna una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa. (g.f)

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