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Regione Campania

Contributi per la gestione dei beni confiscati: la Regione Campania pubblica il nuovo avviso 2023

NAPOLI – È stato emanato l’Avviso pubblico per la concessione di contributi per il supporto alla gestione dei beni confiscati – Annualità 2023. Pubblicato sul BURC n. 25 di oggi 3 aprile 2023 il decreto dirigenziale n. 9 del 28 marzo 2023 della UOD 06 “Sicurezza e Legalità” dell’Ufficio per il Federalismo e dei Sistemi Territoriali e della Sicurezza Integrata approvante l’Avviso Pubblico denominato “Legge Regionale del 16 aprile 2012, n. 7. Avviso pubblico per la concessione di contributi per il supporto alla gestione dei beni confiscati – annualità 2023”.
Ricordiamo che le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione dell’iniziativa sono pari ad euro 300.000,00, a condizione che i progetti ammessi a finanziamento siano effettivamente realizzati nel bene confiscato di cui si è assegnatari. Ci si rivolge agli enti o associazioni che hanno ricevuto in concessione un bene confiscato. Questi soggetti possono partecipare anche in forma aggregata, attraverso le Reti-Contratto, le A.T.S. e le A.T.I., costituite o da costituirsi. Parliamo di realtà sociali di cui all’art. 48 comma 3 lettera c) del D. Lgs. 159/2011.
È possibile attivarsi su una o più azioni, come si evince dall’avviso pubblico, purché finalizzate al sostegno e all’incentivazione: a) di progetti di start-up che il soggetto sociale affidatario del bene intende realizzare sullo stesso al fine di innovare ed ampliare il novero delle attività e dei servizi previsti dalla convenzione con cui gli è stato affidato il bene confiscato; b) di innovazioni di tipo gestionale, tecnologico, organizzativo, commerciale e produttivo volte ad accrescere la competitività, la diversificazione, l’ampliamento e l’incremento dell’offerta dei prodotti e/o servizi;
c) della digitalizzazione e del conseguimento di adeguati standard qualitativi di produzione e prestazione (inclusa l’implementazione di piani di qualità sociale, certificazione e accreditamento); d) della promozione o del rafforzamento della presenza su mercati diversi da quello regionale, anche esteri con i correlati interventi di internazionalizzazione; e) della promozione e l’implementazione di pratiche e filiere d’economia sociale attraverso l’uso dei beni confiscati in un’ottica di rete; f) della definizione di marchi di qualità volti a costruire una filiera dei prodotti agroalimentari coltivati e prodotti sui terreni sottratti alle mafie; g) di eventi, fiere e manifestazioni da realizzarsi sui beni confiscati e inerenti ai temi della legalità, dell’economia sociale e della giustizia sociale, anche nell’ottica di arricchire l’offerta culturale e turistica della Campania in una prospettiva di turismo sociale e/o esperienziale, promozione o rafforzamento della presenza dell’impresa su mercati diversi da quello regionale, anche esteri. Tali eventi dovranno, a pena di esclusione, essere realizzati in almeno 3 beni confiscati ubicati in almeno due provincie diverse e garantire la partecipazione gratuita; h) della promozione della cultura della legalità, della cittadinanza attiva, degli scambi culturali, del volontariato attraverso concrete esperienze educative e di partecipazione.

È prevista la concessione di un contributo  “de minimis” nella misura del 100% delle spese ammissibili fino all’importo massimo di € 50.000,00, sia per gli interventi candidati in forma singola che in forma associata. Il tutto ai sensi e nei limiti del Regolamento (UE) n. 1407 del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Chi intende proporsi per scommettere ancora una volta su una sfida importante della legalità deve far pervenire la domanda di partecipazione entro il 31 maggio 2023 all’indirizzo di posta elettronica certificata beniconfiscati@pec.regione.campania.it.
Si precisa peraltro che,  per informazioni e chiarimenti, è possibile inviare quesiti allo stesso indirizzo e-mail, fino al 25 maggio.
Sul sito web istituzionale della Regione Campania sono intanto consultabili il Decreto dirigenziale n. 9/2023, l’Avviso pubblico, gli Allegati e la modulistica necessaria.

(g.f.)

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