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Battipaglia e i suoi problemi, Capasso (CS): “Lavoriamo insieme per il rilancio della città.”

Gli ultimi incendi di rifiuti hanno provocato un clima di sfiducia in città, tante persone ripetono che Battipaglia non è più vivibile, non è un posto dove far nascere e crescere i propri figli, è una città senza futuro.
Per questo il laboratorio” Coscienza Sociale chiede a tutti, in primis ai Cristiani, di fare qualcosa di buono e bello per la città.
L’impegno ecclesiale deve necessariamente sfociare in impegno sociale e politico; non c’è un Cristiano dentro la Chiesa ed un altro fuori: il Cristiano lavora per il bene comune, ama la sua città, le sue piazze, le sue strade, le persone che condividono il pellegrinaggio terreno.
Il beato sindaco di Firenze Giorgio La Pira lavorava indefessamente per il bene della città, aiutando i poveri, i disoccupati, gli emarginati, gli ultimi in genere; egli viveva in un monastero e lavorava sempre per il suo territorio e la sua gente; idem faceva il beato Alberto Marvelli durante la seconda guerra mondiale e subito dopo la sua fine; egli, a testa bassa, con il rosario in tasca, si impegnò per tutta la vita nel migliorare le condizioni di vita dei suoi concittadini di Rimini. Aiutava i poveri in modo sistematico, cercando di eliminare le cause della povertà, si prendeva cura degli sfollati, dei feriti e di tutti quelli che possono essere definiti “gli ultimi”.
Ed, allora, i Cristiani e le persone di buona volontà lavorino insieme per il rilancio della città, per migliorare la sua vivibilità, l’ambiente, il lavoro.
Se ognuno criticasse di meno e lavorasse di più, la città sarebbe migliore.
Non è tempo di piangerci addosso, in tutte le epoche ci sono i problemi, occorre affrontarli, cercando di risolverli mettendo in campo le migliori energie, una collaborazione tra le giovani generazioni e gli adulti, una sinergia tra l’imprenditoria e gli operai, un coordinamento tra le parrocchie e le Istituzioni.
I giovani possono darci una grossa mano, essi vanno aiutati, sostenuti dagli adulti.
Se ripetiamo in continuazione che la città è brutta e che il Paese è in rovina, che vantaggi possiamo trarne?
Cominciamo a mettere in risalto ciò che c’è di buono, cerchiamo di fare qualcosa nel nostro piccolo per la città; c’è tanto da fare, il compito è arduo, ma non impossibile.
Ai giovani nell’esortazione “Christus vivit” Papa Francesco ha detto che Dio ci ama, Gesù è vivente e Gesù ci salva, se solo capissimo questo il Campanile sarebbe collegato positivamente alle Piazze e ci sarebbe più vita in esse. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)

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