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Appello di solidarietà per il Carcere di Fuorni: servono indumenti e prodotti igienici per i detenuti

SALERNO – Giunge dalla Casa Circondariale “Antonio Caputo” di Fuorni una richiesta di aiuto per i detenuti: servono indumenti e prodotti per l’igiene. A lanciare l’appello sono Don Rosario Petrone (Direttore dell’Ufficio per la Pastorale carceraria) e Don Antonio Romano (Vicario episcopale alla Carità): le comunità parrocchiali sono invitate a intervenire con solerzia e responsabilità, dando corpo al valore della fraternità più volte richiamato da Papa Francesco. Il Covid-19, si sa, sta complicando tutto e in carcere, dove la vita non è facile, ci sono diversi positivi. Ai detenuti servono mezzi materiali per limitare il contagio, tra cui gel e sapone igienizzanti per le mani, ma anche vestiario in genere ed indumenti intimi. L’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno non resta indifferente al disagio e, allertando la buona coscienza dei fedeli, promuove una grande raccolta per fronteggiare i rischi e le criticità emergenti anche nel sistema penitenziario italiano. È, a ben pensarci, un’iniziativa semplice e sostenibile che dà molto a chi è nel bisogno e nulla toglie a chi ha del superfluo; è un bel gesto, corale e concreto, per le comunità cristiane che vorrebbero condividere “corpo a corpo” il destino dei fratelli più bisognosi. Così Don Rosario Petrone nella lettera inviata mercoledì scorso ai Parroci: “Ci viene rivolto un appello dalla Casa Circondariale di Salerno, per fornire ai detenuti prodotti per l’igiene tra cui igienizzanti per le mani, vestiari in genere e indumenti intimi. Abbiamo pensato, insieme al Vicario alla Carità e al nostro Arcivescovo, di organizzare una raccolta di questi beni, facendo appello alla sensibilità e allo spirito di carità di tutti voi.” Il rapido evolversi della crisi sanitaria procurato dall’inarrestabile curva epidemiologica investe i settori sociali più disparati. Non sono esenti le carceri italiane. Precisa, infatti, Don Rosario: “Attualmente in carcere ci sono diversi positivi. Per cui, qualora vorreste partecipare a questo gesto di carità potreste portare i beni raccolti presso la Caritas diocesana.” Che si tratti di presidi medico-chirurgici o di indumenti, il tutto può essere infatti portato in via Bastioni 4 entro il 23 novembre. Saranno Don Rosario e Don Antonio a far recapitare l’utile materiale raccolto ai fratelli detenuti in carcere. Le vie del riscatto sociale non possono che attraversare il terreno fertile della solidarietà. La parola, dunque, passa alle comunità parrocchiali. (g.f.)

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