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Festa dei Lavoratori 2025, Orazio Brogna (MLAC Salerno): “La persona sia anteposta alla mera logica del mercato”


SALERNO – “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”. È questo il tema del Messaggio della CEI per la Giornata dei Lavoratori 2025. Una ricorrenza diffusamente sentita e partecipata nella Chiesa e nella società civile, quest’anno celebrata in chiave giubilare e a pochi giorni dalla morte di Papa Francesco. Nelle parole dei Vescovi il 1 maggio torna quale occasione utile per denunciare tutto ciò che non va, come lo sfruttamento degli immigrati, la persistenza del “lavoro povero”, le discriminazioni verso le donne, gli infortuni sul lavoro e il ‘mismatch’ che svilisce l’occupazione giovanile. Una denuncia che vuole smuovere le coscienze, perché il lavoro ‘risanato’ torni a generare speranza per tutti.
Orazio Brogna, Segretario MLAC per la diocesi di Salerno Campagna Acerno, ci aiuta a ponderare l’importanza di questo giorno: “Di sicuro, e nonostante in diversi approfittino della giornata di riposo per concedersi ad attività più o meno ricreative, i temi caldi del momento legati al complesso mondo del lavoro troveranno ampio spazio e risalto. Quest’anno poi, si inserisce anche il momento giubilare pensato per i lavoratori, fino al 4 maggio, sebbene per via del lutto che investe la Chiesa in questi giorni, lo stesso sarà caratterizzato perlopiù dalla preghiera e la riflessione.”
Ogni anno il MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica) dedica un’attenzione speciale al 1 maggio. Lo fa attraverso iniziative ed eventi a livello nazionale e locale, declinando alcuni punti-chiave segnalati dalla CEI, rinnovando la devozione a San Giuseppe Lavoratore.
Continua Brogna: “Il MLAC nazionale ha chiamato per tempo all’appello gli aderenti di AC a prendervi parte nelle giornate del 3 e del 4, mantenendo nella prima di esse una mattinata di convegno, dal titolo ‘Costruttori di Speranza’, con esperti che riferiranno in tema di intelligenza artificiale nel campo medico e della ricerca, presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale a Roma. Risuoneranno inevitabilmente anche le parole dei nostri Vescovi, i quali hanno voluto dare una lettura, a tratti anche più tecnica, delle dinamiche che da tempo già incidono quotidianamente nelle nostre attività economico-lavorative, affinché non si lasci nulla di intentato innanzitutto in promozione delle relazioni, della dignità, del rispetto di ognuno, anteponendo sempre la persona alla mera logica del mercato, prendendo spunto anche da esperienze positive di economia civile maturate proprio partendo da contesti ecclesiali. Come del resto, risuoneranno ancora più vive le parole del compianto Santo Padre Francesco, sempre vicino a coloro resi deboli, oggetto di sfruttamento e scarto da un efficientismo disumanizzante, sin dall’inizio del Suo pontificato.”
Certo è che – come ci fa notare Orazio Brogna – non si tratta di un 1 maggio “senza” Francesco, perché Francesco c’è. Ci sono le sue parole ed i suoi gesti, ci sono le sue scelte e le sue azioni, ci sono i suoi appelli e le sue denunce, c’è il suo magistero, denso di insegnamenti anche in tema di lavoro.
Ancora Brogna: “Già in Evangelii Gaudium, auspicando il lavoro come libero, creativo, partecipativo e solidale, tema portante della pace sociale, esso diventa al tempo stesso, non solo oggetto, ma soggetto attivo di pastorale, attraverso cui declinare e portare il lieto annuncio al popolo di Dio. Riferimento immancabile di tutto il Suo prolifico magistero, passando per lo sviluppo integrale in armonia con il creato, e secondo un modo nuovo di intendere tutta l’economia, tanto da portare alla nascita della rete di esperienze Economy of Francesco. Un lascito enorme, che pone le basi per una speranza solida e duratura, che non resti solo frutto dell’enfasi del momento, per l’edificazione del Regno con amore filiale attraverso i doni da ognuno ricevuti, sia in intelletto che nella pura manualità.” (g.f.)

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